Non ti muovere
di Sergio Castellito
(per chi non l'avesse visto : questo commento può contenere elementi chiave e il finale del film)
Il personaggio di Timoteo
rispecchia incredibilmente una buona fetta di umanità maschile (e non).
Egli appare “normale”,
educato, professionalmente realizzato, sposato … omologato insomma. Solo dei
moti estemporanei, a volte di un cinismo impersonale (il calcio al cane
sotto il tavolo), testimoniano in lui qualcosa di vivo, anche se
reattivo. Ma le sue scortesie sono così “garbate” da non provocare reazioni,
pur lasciando perplessi e increduli (gli sguardi di moglie, parenti,
infermiera, ..).
Il suo tormento è
evidente ma intraducibile dietro l'inespressività della maschera che porta.
Forse perché incomprensibile a
lui stesso.
Si lascia vivere più che
vivere. In realtà è statico, non si muove e, infatti, “non ti muovere”
è la frase con cui cerca di esorcizzare il dolore anestetizzando il sentimento.
Timoteo per vivere ha
bisogno di passione, ma non riesce a sentirla, così che gli sfugge fuori in
modo anomalo, violento.
Le sue emozioni sono,
presumibilmente, affogate nell’inconscio a causa della veemente passione o
tormento del padre, causa del suo abbandono. Shock rimosso che si
ripresenta, formalmente asettico, per il funerale del padre, ma
interiormente devastante (l’impulso passionale diventa incontrollabile).
E’ orfano, dice, e questa
è la motivazione data alla moglie per fare un figlio: ovvero nel momento in
cui gli impulsi si fanno sentire con prepotenza pensa di ri-crearsi vivo …
fuori di se.
Orfano, di un padre che
lo ha abbandonato, ma anche di una madre completamente assente dai ricordi
.. e, evidentemente, questo è significativo. E’ il sentimento muto, non
l’agire che gli ha permesso comunque di realizzarsi socialmente (è un
presente assente, ma "per il resto ha fatto sempre il suo dovere").
Il confronto con la
passione, dirompente, lo sprofonda ancor più nella rimozione dei sentimenti,
poiché avviene di nascosto, come qualcosa di peccaminoso su cui si interroga
(lo scambio superficiale col collega sulle puttane), restando
comunque al di sotto del livello della consapevolezza (l’amante fa parte
di un mondo “inferiore” e, nonostante non riesca a farne a meno, la
mortifica mortificandosi). Tuttavia questa relazione, sebbene da lui
impostata sulla mercificazione, lo smuove, rendendolo vero (ride e gioca)
e attento all’altro (ascolta le confessioni di lei partecipe). Lo
sconvolge e stropiccia ancor più la finzione in cui vive, a cui tenta,
maldestramente, di sfuggire lasciando segni evidenti (la confessione
scritta sulla sabbia), che nessuno raccoglie.
Indubbiamente è riuscito
a creare uno spazio vuoto fra se e gli altri (con cui non comunica, ma
conversa), dove nessuno può (né forse
vuole - il suo "silenzio" in fondo è condiviso) penetrare, poiché
egli è in rapporto con gli altri non per quello che è ma per ciò che
dimostra. Solo Italia, l’amante, abita questo spazio (il sentimento
rimosso) a cui si apre totalmente e in cui è presente completamente.
La gravidanza di Italia è
il seme simbolico dell’incontro fra inconscio e consapevolezza, che potrebbe
dare nuova vita a Timoteo. Ma Timoteo (il cui nome significa “che è stimato
da Dio”), non ha fede (non si stima) e Italia non può averla per due. Così
la gravidanza della moglie ratifica la “normalità” di una vita incompiuta,
che segna il fallimento del processo di individuazione (il sangue simbolo di
vita e resurrezione si trasforma in veleno, dopo l’aborto di Italia
e, simbolicamente, di Timoteo la cui conseguenza è la morte .. della
passione).
Ma l’inconscio ha ormai
spalancato le sue porte, lasciando traccia: una piccola croce d’oro e una
scarpa rossa (la passione purificata e il suo riscatto) che la ragione
raccoglie per non perdersi definitivamente (l’operazione al cervello
della figlia). Sarà questo nuovo shock (l’incidente della figlia,
Angela – il cui nome significa “messaggero di Dio”), attraverso la paura
di una nuova perdita, a spingerlo a ripercorrere tutta la sua vita
con lucidità, riappropriandosi di emozioni e sentimenti.
Questo ritornare indietro
porta a galla, cioè alla coscienza, le trasformazioni nate dall'incontro con
la passione che coinvolgono tutto il suo mondo e lo popolano. Egli non è più
solo, c'è anche l'Altro (con l'accettazione, all'incontro di Judo, dei
sentimenti della figlia, Angela non è più solo una parte di lui, ma è
anche Altro) a cui finalmente si rapporta (saluta il ragazzo della
figlia, esprime i propri sentimenti alla collega). Riconoscendo il fuori di sé a cui è collegato, scopre
l'esistenza del sentimento che unifica dentro e fuori (chi ti ama c'è
sempre, c'era prima di te ..)
La passione e l’inconscio
di Timoteo (Italia nella pioggia), nel momento della disperazione (la
croce formata dai passaggi che si intersecano nel cortile dell’ospedale,
come simbolo di sofferenza)
riescono a superare la rimozione del dolore (la croce come fusione
dei diversi piani dell'essere),
acquistandone la potenza intrinseca (la sedia al centro della croce), proprio attraverso
il dolore e la perdita (la scarpa rossa), rivelandone la molteplice
ricchezza (la borsa variopinta colma, lo specchio e lo specchiarsi).
Questa volta Timoteo è
pronto (ha rielaborato le sue esperienze), accettando la verità della sua
passione (l’amore per Italia e la responsabilità verso i sentimenti)
può, finalmente, muoversi a vivere
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