Silenzio tra due pensieri di Babak Payami
(per chi non l'avesse visto : queste
riflessioni possono contenere elementi chiave e il finale del film)
Il
ritmo del film permette il definirsi del silenzio .. che introduce la
rivelazione del mondo duale.
L’unilateralità del pensiero si incrina, il dubbio penetra e suscita
domande, muovendo verso il pensiero critico.
Da un
lato il carnefice, il credo più o meno cieco. Dall’altro la vittima .. il
diverso che contraddice, per il suo stesso esistere, il sistema.
Forse
non è casuale che l’origine della storia riguardi un uomo e una donna, a
rappresentare l’opposizione fra diversi modi di essere.
Che
della donna (Luna/oscuro ma anche Terra) non si sappia nulla nemmeno la
colpa, in qualità di sconosciuto, diverso, quindi “nemico”.
Che
ciò che simbolicamente appartiene al Femminile (le donne, il contadino che
vive a contatto con la Terra, il sentimento .. compreso quello del
carnefice) renda talmente netta ogni dicotomia da costringere alla
lacerazione dell’unilateralità mostrandone l’insensatezza.
Interessante è che questo film su una realtà, quella iraniana, così distante
dalla nostra nel comune pensare, mostri un’infinità di parallelismi ..
Ovunque
la
guerra è guerra e, in un modo o nell’altro, quasi normalità. La vita
prosegue nonostante la morte. I bambini vedono meglio perché la loro mente
non è contaminata o non del tutto. E’ più facile amare un animale che un
uomo .. animale complicato.
Le
persone agiscono perché “si fa”, perché “è scritto” -qualcosa non si sa
dove ma- così afferma il potere. Però facendo così si fissa il proprio
destino mentre la vita se ne scorre per conto suo. Ogni dogma interferisce
con altro dogma. Ogni dio/potere assolve se si seguono acriticamente i suoi
canoni. La punizione è vendetta (deve seguirti nell’al di là).
Se
l’altro è un estraneo lo si può punire-uccidere senza porsi domande, ma se
lo si conosce diventa difficile poiché scivola fuori dall’astrazione, esiste
ed è come te, ha paure sentimenti e pensieri.
Entrare nel mondo duale, cambia la prospettiva. Nasce il dubbio, si pongono
domande in contrasto col potere astratto anche se ci si attiene. Ma se il
potere abusa nell’abusare ci si ribella.
Entrare nel mondo duale, significa aprirsi alla capacità di accogliere e
donare (parola strettamente collegata a
“per-dono”), incita a trasgredire il
non-senso. Lontano da questo non c’è luogo dove andare, solo deserto e
desolazione.
Pur
toccando temi dolorosi, questo film è anche un intensissimo inno alla Vita,
al sacro.
Le
donne si preparano con cura per il loro pellegrinaggio
(distante dall’idea di espiazione),
che non emargina nessuno, anzi. E’ unificazione, ringraziamento e preghiera
festosa (la danza come espressione completa di preghiera poiché tutto
l’essere vi partecipa). Viaggio verso l’eterno fluire immodificabile
vita-morte-rinascita (7/viaggio - semi di grano/rinascita) a cui anche
l’Altro appartiene .. per questo non può esserne escluso (la vittima non
muore).
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