The Weather Man - L'uomo delle previsioni
di Gore Verbinski
(per chi non l'avesse
visto : questo commento può contenere elementi chiave e il finale del film)
Diversi gli spunti simbolici in questo film che mostra l’evoluzione di un
uomo dall’essere ancora “figlio” - nel senso di immaturità, che porta a
concentrarsi troppo su di se continuando peraltro a dipendere dall’opinione
altrui - a individuo adulto.
La
suggestiva scena iniziale del respiro del lago (acqua/sentimenti) sotto una
crosta di ghiaccio (forma limitante) non compatta, circondato dalla città
(contesto sociale) è una sorta di ritratto di David: compresso interiormente
ma non al punto di essere completamente impedito.
L’inverno (stagione che chiude un ciclo ma anche ne prepara un altro) la
neve (acqua/sentimento gelata) accompagnano il film per un lungo tratto,
fino a che pioggia (funerale/dolore, emozione calda come anche la rabbia)
con l’arrivo della primavera (ri-nascita) li sciolgono (sblocco che fa
fluire i sentimenti).
David
è un uomo di successo, tuttavia è insoddisfatto e cerca di migliorare la sua
posizione, senza cogliere la contraddittorietà della propria scontentezza
(vuole apparire ma non essere riconosciuto, vuole essere un riferimento
senza impegnarsi a fondo).
La
sua è una realizzazione a livello di immagine (professione molto appropriata
quella televisiva), mentre i suoi rapporti sono ingestibili (come il vento).
Formali anche con la famiglia (i figli) e adolescenziali (con moglie e
padre).
Per
quanto sappia dare cose materiali e “offrire servizi”, non è in grado di
recepire, contenere, entrare in rapporto, talmente è concentrato su se
stesso (dovendo ancora definirsi) . Non si accorgerebbe di nulla se non
glielo dicesse suo padre - dunque, è ancora soprattutto figlio - davanti
alle cui domande sente la necessità di giustificarsi, più che di rispondere.
La
riflessione sul senso della propria vita diventa più precisa quando viene a
sapere che il padre sta per morire e il suo pensiero passa da un’analisi
piuttosto superficiale a un bilancio più critico, nella speranza di poter
rispondere in tempo alle (presunte) aspettative paterne. Inizialmente sempre
in un’ottica convenzionale, poi man mano “entrando dentro” le cose per
imparare .. a trasmettere dedicandosi.
Risulta evidente che non è tanto il giudizio o le aspettative del padre che
lo tormentano, ma il proprio perfezionismo. Qualità che nel lavoro è la sua
carta vincente, ma male utilizzata interiormente, poiché invece che
accettarsi e migliorarsi cerca di essere altro (somigliare a suo padre).
Insegue fantasmi.
“Fatalmente” è proprio cercando di essere padre che trova la via per
applicare il “darci dentro” che non gli riesce.
Il
tiro con l’arco è una disciplina che richiede l’unità dei diversi piani
dell’essere, condizione che permette di aggiustare l’ideale di se,
trasformarlo e adattarlo a ciò che si è (anche se in divenire).
La
tensione dell’arco corrisponde alle spinte e desideri dell’anima
(l’arco è anche in analogia con la luna),
ma per scoccare la freccia (pensiero che squarcia l’oscurità/il riflettere -
anticipazione mentale/previsioni - strumento di compimento - sentimenti
penetranti. Cose di cui è capace anche se parzialmente) è necessario prima
scaldarsi (risvegliare e concentrare le energie), imparare a focalizzare
(definire il bersaglio/obiettivi) e mantenere l’equilibro fra viso
(identità, ma anche apparenza) e mano (concretezza - relazione interiore(1)
e sociale(2) -
differenziazione individuale(3))
contro la forza del vento (interiore: impulsi, vanità, contraddizioni –
esterna: elemento incontrollabile, destino o fato).
In un
certo senso la morte del padre
(peraltro non esiste un conflitto fra i due)
rappresenta la fine dell’incompiutezza (figlio/immaturità) verso il
perfezionamento di se (acquisisce maggior sicurezza, accetta ciò che è e ciò
che fa distinguendoli, si rapporta con spontaneità, ..), che consente di
divenire veramente padre (come il mutamento intervenuto nella relazione coi
figli conferma).
Simbologie legate alla mano:
1. la stessa mano può essere aperta/femminile e chiusa/maschile
2. attraverso la gestualità esprime, entra in con-tatto, stringe o
allontana, impone o chiede, ..
3. le linee delle mani nel loro insieme definisco la personalità, che
come le impronte digitali è unica.
Inoltre mano e tiro con l’arco rimandano al mito di Chirone,
centauro/arciere, il cui nome deriva da mano (cheir), che cede la
propria immortalità a Prometeo “colui che prevede”, creatore o
benefattore dell’umanità. Unificazione di spirito e materia. |
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