La TORRE è la prova del senso critico. La capacità di distinguere e di distinguersi, di svolgersi.
Di comprendere che la crescita non è solo verso l’alto.
E’ lo smembramento delle passioni spirituali o, meglio, della mente che si pensa inalterabile.
E’ la tentazione dell’orgoglio. L’innalzarsi senza misura che
imprigiona, isola, impone non scelte.
E’ il frapporsi dell’oscuro, che si è incapaci di vivere, fra se e l’altro.
Per non essere tentati dal desiderio si cade nel bisogno. Il bisogno contraddittorio di allontanare chi si vorrebbe vicino.
E’ l’indifferenza che esorcizza e ingigantisce la differenza: tutti sono uguali ma diversi da me.
E’ desiderio, bramosia, infettati dalla paura di perdere.
La Torre è l’inflessibile resistenza alla solitudine.
Urlo sommerso.
Dolore che strozza, pietrifica .. ossessione incontenibile.
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