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all’interno di un disegno più vasto e sentire
che, nonostante ciò, si è unici significanti nel complesso e da
qui responsabili delle proprie scelte.
Il
Matto, intoccabile o sacro, parla liberamente perché la sua è la
parola degli dei.
"Vede e svela la verità" dell'altro, ne
rispecchia la pazzia. Per questo fa paura, mette in agitazione; se ne
teme il "contagio".
Il
Matto è la paura di essere normale, cioè omologato, e mediocre. Ma è
anche l’angoscia di essere diverso, ovvero solo. La
solitudine, non più luce, corrode.
E’
l’invito a riconsiderare la normalità, cioè quello che si dà per
scontato, mediamente sotto controllo, che non richiede analisi. Per non
far finta di essere normale per timore di non esserlo.
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Questa
carta indica qualcosa di nuovo o che deve essere rielaborato. La
capacità di accettare la fine o l’inizio di una situazione, cioè di
proiettarsi verso il futuro liberandosi dalle zavorre e rischiando. E' l’inaspettato,
l’incomprensibile, l’indefinito. Lacerazione e angoscia.
Un momento di caos o disorientamento … ancora sonno o già risveglio.Mostra
un individuo o un comportamento che non si riesce a classificare, in bene
o in male.
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