Il Diavolo (l’altra faccia dell’anima o di dio) ha la stella a cinque punte rivolta verso il basso: l’anima “cade” nella materia.
Le ali grigie
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il grigio
in questo caso l’indifferenziato, la noia
da pipistrello
rappresentano l'anima
bloccata nella trasformazione verso l’alto.
Ma questa “caduta” nella materia è necessaria per “risalire”
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e infatti le “code” dei due esseri e perfino la fiamma della torcia del diavolo tendono verso l’alto. Perché l’essere umano è materia anche e non può dimenticarlo o ne resta intrappolato
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le catene al collo.
La trasformazione ibrida è riscontrabile anche nelle cosce da caprone
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animale fallico ma anche sacrificale che poggiano su due zampe da rapace
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solari aggrappate a un cubo rettangolare oscuro > la materia in trasformazione, il cui risultato finale è ignoto.
Tuttavia la trasformazione è in atto: le due figure hanno le corna
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richiamano la luna-toro che unifica il principio femminile-luna a quello maschile-toro (irruenza e forza).
Lo stordimento provocato da situazioni “diaboliche” viene indicato dal fuoco e l’uva >
cioè sangue-vino : la passione che può produrre l’ebbrezza orgiastica/mistica.
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